A quale genitore non è mai capitato di dover portare il proprio figlio dal dentista per un dente che dondola, per una brutta e dolora carie, per un trauma in seguito a una caduta o per un parere per quei denti storti?
E chi non deve fare i conti con pianti, paura, ansia che spesso fanno desistere dal procedere a cure, invece, fondamentali?
Un recente studio pubblicato sull’European Journal of Pediatric Dentistry ha analizzato il problema e scoperto un dato molto interessante che lega lo stato di ansia alla frequenza e alla durata delle visite e degli interventi.
I risultati della ricerca dimostrano che visite brevi, di circa 20 minuti, e frequenti, a non più di 2 settimane l’una dall’altra, riducono in modo significativo l’ansia nei soggetti pediatrici.
Questa strategia, accompagnata a una buona gestione del dolore e a una corretta comunicazione tra medico e bambino, nonché a un ambiente confortevole e confidenziale, permette di trattare con successo e senza “traumi” i soggetti pediatrici, favorendo anche la gestione domiciliare da parte dei genitori.