Lavarsi i denti quattro, cinque volte al giorno fa male, si possono rovinare, si può “consumare” lo smalto? Questa è la domanda, per niente banale, che spesso i pazienti mi rivolgono, preoccupati che la loro attenta cura all’igiene orale possa essere in qualche modo controproducente. È bene quindi fare alcune precisazioni e spiegare nella maniera più esaustiva e semplice possibile in cosa consiste e cosa comporta “lavarsi i denti”.
Premetto, innanzi tutto, che la detersione delle superfici dentarie e del cavo orale consta sia di una componente chimica, sia di una componente meccanica.
Ma andiamo per ordine.
Lo smalto dei denti è un tessuto molto duro e altamente mineralizzato, costituito da un minerale che prende il nome di idrossiapatite, più duro del tessuto osseo. Nonostante queste ottime proprietà non è affatto indistruttibile, tutt’altro.
I denti, e quindi lo smalto, sono in ogni momento sottoposti a un enorme stress chimico dovuto al “difficile” ambiente presente nel nostro cavo orale. Quando nella nostra bocca si ha un eccesso di acidità, pH inferiore a 5.5, l’idrossiapatite inizia a dissolversi, cioè a demineralizzarsi, e a livello microscopico si formano dei crateri che rappresentano il punto d’ingresso per i batteri.
Ma cosa provoca questa acidità nel nostro cavo orale? L’assunzione di cibi e bevande particolarmente acide rappresenta sicuramente uno dei fattori determinanti; ma è soprattutto l’immissione di zuccheri, che rappresentano il “cibo” preferito dei batteri, a innalzare il livello di acidità. I batteri, nutrendosi degli zuccheri immessi con il cibo, producono a loro volta dei metaboliti acidi che pian piano vanno a dissolvere lo smalto. Fortunatamente questo non è un processo irreversibile, anzi. Ogni volta che ci laviamo i denti o assumiamo sostanze che fanno alzare il pH a valori maggiori di 5.5 il processo si inverte e inizia un processo di rimineralizzazione.
È intuitivo che i nostri denti stanno in un continuo e instabile equilibrio di demineralizzazione e rimineralizzazione. Immaginiamo di avere una bilancia a due piatti. In un piatto abbiamo la demineralizzazione e nell’altro la rimineralizzazione. Se il nostro smalto passa più tempo nel piatto della rimineralizzazione, i nostri denti saranno protetti, forti e sani, viceversa saranno più vulnerabili ai batteri e, quindi, alle carie.
Come si fa a rimineralizzare i denti? Niente di più semplice. Bisogna lavare spesso i denti con spazzolino e dentifricio al fluoro. È infatti il fluoro a fornire quell’insostituibile componente chimica che va a rimpiazzare lo smalto che via via viene demineralizzato. Il fluoro ha un’azione preventiva della demineralizzazione in quanto converte l’idrossiapatite in fluoroapatite che è ancora più resistente dell’idrossiapatite in quanto molto meno solubile dell’idrossiapatite
Dobbiamo eliminare gli zuccheri e le sostanze acide? In linea di massima sarebbe bene limitarne il loro uso a un’assunzione modesta e sporadica, e non solo per la salute dei denti, ma per un benessere generale di tutto l’organismo. Per quanto riguarda il cavo orale e i denti si può consigliare di farne un uso limitato nel tempo. Che cosa significa? Facciamo un semplice esempio. Se io mangio 10 caramelle gommose al giorno, dal punto di vista del cavo orale, e per la famosa bilancia, meglio mangiarle tutte e 10 in una volta piuttosto che mangiarne una ogni due ore. Nel primo caso i miei denti staranno in un ambiente acido per mezz’ora o per il tempo necessario a mangiarle e affinché i fluidi orali riportino il pH a livelli accettabili. Nel secondo caso i miei denti staranno immersi in un ambiente acido per gran parte della giornata, non avrebbero il tempo materiale per smaltire l’acidità che di nuovo arriverebbe un’altra caramella, e quindi altra benzina per i batteri. In questo caso le carie sono assicurate!!
L’altra azione determinante del “lavarsi i denti” è quella meccanica data dallo spazzolamento. La rimozione meccanica di residui di cibo e placca sia dalle superfici dentarie ma anche dalle gengive, dalla lingua, dal palato e dalle guance è fondamentale per assicurare una corretta igiene orale e quindi denti forti e sani. Lo spazzolamento deve essere effettuato con uno spazzolino con setole a durezza media o morbida, con testina abbastanza piccola in maniera che possa raggiungere tutte le superfici dentarie, e la manovra di spazzolamento deve avvenire con movimenti verticali e dalla gengiva verso il dente e con movimenti orizzontali sulle superfici occlusali. Il tempo da dedicare allo spazzolamento non deve essere inferiore ai 3 minuti. Inoltre, per una corretta e completa igiene orale, è necessario anche l’utilizzo del filo interdentale per rimuovere meccanicamente residui di cibo e placca che vanno a depositarsi negli spazi interdentali, dove neppure la più scrupolosa azione dello spazzolino può mai arrivare.
Manovre troppo energiche e una tecnica errata possono portare ad abrasioni dello smalto, a irritazione e retrazione della gengiva. Qualora si avessero difficoltà oggettive a eseguire le corrette manovre è consigliabile l’utilizzo di uno spazzolino elettrico. Inoltre, nel corso delle visite di controllo, non si deve mai avere imbarazzo a chiedere al proprio dentista come ci deve lavare i denti.
Per rispondere alla domanda iniziale, se lavarsi i denti molte volte al giorno possa far male ai denti, la risposta ovviamente e no! A patto che si utilizzino i prodotti appropriati e le tecniche adeguate.
Dr. Andrea Isaia
Bibliografia
http://www.ildentistamoderno.com/rimineralizzazione-dello-smalto/
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2073_allegato.pdf